307001688_1509385712913300_891886790967507738_n.jpg

Martedì 20 settembre 2022 presso la Sala dei Baroni di Castel Nuovo, la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport e Scholas Occurrentes, organizzazione internazionale di Diritto Pontificio, presentano il volume "Laudato si', sport!-Orientamenti per unp'ecologia integrale attraverso lo sport", Ave 2021, di Daniele Pasquini. Partecipano i relatori: Emanuela Ferrante, Assessore allo sport e pari opportunità del Comune di Napoli; Mario del Verme, Responsabile per lo sport di Scholas Occurrentes; Andrea Abodi, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo; Don Gionatan De Marco, Direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport della CEI; Maria Rosaria Soldi, Presidente dell’Azione Cattolica diocesana di Napoli; Salvatore Maturo, Presidente del Centro Sportivo Italiano di Napoli; Gianfranco Coppola, Presidente Nazionale USSI; Enrique Palmeyro, Direttore Mondiale di Scholas Occurrentes. Modera Luca Corsolini, giornalista sportivo. L'evento si avvale del contributo dell'Istituto del Credito Sportivo, dell'Unione Stampa Sportiva Italiana e del Comune di Napoli, in collaborazione con Editrice AVE.

Il volume "Laudato sì, sport!" , di Daniele Pasquini, dirigente del Csi e presidente della Fondazione "Giovanni Paolo II" inaugura una collana con Ave in collaborazione con l'Istituto per il Credito Sportivo, rappresenta il tentativo di ispirarsi all'enciclica di Bergoglio offrendo una bussola in un mondo complesso "spazio di libertà senza costrizioni ma con regole precise", come da prefazione curata dal cardinale Gianfranco Ravasi.Nell'enciclica papale la parola "sport" non esiste, ma di certo il movimento fisico, il gioco di squadra entrano a pieno diritto in quella "ecologia umana" così necessaria oggi. Al primo punto c'è un ritorno alla natura: le discipline all'area aperta sono un inno alla bellezza dei luoghi (corsa, cicloturismo, trekking) e al significato originale della parola "sport": dal latino deportare, uscire fuori porta (per divertirsi, immaginiamo).  Con una coscienza dell'impatto ambientale che certe manifestazioni provocano. Ma lo sport è anche antidoto al cemento, fa respirare meglio le nostre città. Si capisce quanto l'autore soffra la contraddizione fra lo sport tempio della correttezza e quello degli scandali, dei trucchi e del doping. La conclusione è un inno alla inclusività dello/nello sport e al valore di esso come strumento di pace, le Olimpiadi sono state spesso più forti delle guerre. Ma proprio per questo, chi lavora in questo mondo - dalla tribuna d'onore alla palestra di scuola - deve avere la forza di andare controcorrente.