chapo

Ci sono vittorie sul ring e trionfi fuori dalle sedici corde. Gabriele Cossu nella sua carriera ha provato entrambe le emozioni. Il pugile sardo ha lottato contro il destino, beffardo e cinico, ma ha trovato anche questa volta il colpo risolutore. Il match, Il malore, l’intervento, acqua passata, tutte cose che “Chapo” racconterà per testimoniare che il coraggio e la forza di volontà sono indispensabili nella vita e nello sport.  Ma la vicenda di Gabriele Cossu, il campione sardo che è finito in ospedale dopo l’incontro di pagani del 2 giugno scorso contro Vincenzo La Femmina merita di essere approfondita perché rivela l’importanza dell’organizzazione  e della vigilanza sanitaria in ogni incontro di pugilato. L’attenzione, il pronto intervento, la scelta del presidio ospedaliero, il sostegno a chi assiste e la vicinanza delle istituzioni sportive, non possono e non devono essere trascurate. Questo ha aiutato Gabriele Cossu a vincere il suo match più duro. “Innanzitutto il suo maestro Salvatore Erittu – racconta Alfredo Raininger presidente del Comitato Campano della FPI – Pugile e maestro esemplare che immediatamente si è accorto delle difficoltà del suo pugile  ed ha fermato l’incontro. Poi l’intervento dei medici della riunione ed in questo devo fare un plauso al presidente Thunder Boxe di Pagani, dott. Raffaele La Femina, che in ogni sua riunione affianca un medico di sua fiducia a quelli di bordo Ring. Quindi il tempestivo intervento dell’assistenza ed il trasporto velocissimo in ospedale dove una prestigiosa equipe medica ha dato corso all’intervento ed ha prestato le cure necessarie affinchè Gabriele Cossu ritornasse in piedi a riabbracciare i suoi cari ed idealmente tutti noi ed i suoi tifosi”.

Gossu Gabriele

Quello che è stato fondamentale è la vicinanza di tutto il mondo della boxe e il sostegno ai familiari giustamente preoccupati. “In certi casi che vorremmo sempre evitare è importante comprendere subito la situazione – continua Raininger – capire in tempi brevissimi quello che sta o potrebbe succedere. Poi, ed anche qui è stata scritta una bella pagina di sport, la nostra vicinanza alla famiglia di Cossu e soprattutto aver condiviso il momento, Il presidente La Femina ha praticamente vissuto a braccetto con la famiglia i giorni della preoccupazione ed ha gioito insieme a loro quando tutto è stato risolto. Per questo mi sento di dire grazie alla Thunder Boxe di Pagani per aver organizzato sia la riunione sia tutto quello che è stato necessario dopo in maniera assolutamente impeccabile. Mi auguro che nel mondo della boxe ci siano sempre riunioni organizzate in questa maniera anche se la speranza è di non raccontare più simili vicende”. L’abbraccio più grande però lo merita Gabriele Cossu, per il suo modo di lottare con l’orgoglio e la consapevolezza che la boxe insegna a combattere ed a rialzarsi da qualsiasi circostanza. Il sorriso di Gabriele quando ha lasciato l’ospedale di Nocera per me vale più di una medaglia e di un titolo prestigioso”. La storia a lieto fine può lasciare il posto a qualche altra analisi approfondita. “La boxe è uno sport che regala grandi emozioni – ha detto Salvatore Erittu – , raramente può essere drammatico. Purtroppo questa volta è toccato a noi. A uno di noi, “Chapo” Cossu che però si è rialzato, ha compreso il momento e può gioire per aver vinto il suo match più difficile”.